
Il pianto della Terra
Temo mirare il cielo,
discoprire segni velati
d’indegne offese.
Noi, che tormentiamo
l’orizzonte,
con gli stendardi
d’ingannevoli velieri.
Trasuda il mare,
dal mesto tocco
delle nostre mani.
Il ramo, sospinge
invano,
il nostro ultimo
delirio.