Temo mirare il cielo, discoprire segni velati d’indegne offese. Noi, che tormentiamo l’orizzonte, con gli stendardi d’ingannevoli velieri. Trasuda il mare, dal mesto tocco delle nostre mani. Il ramo, sospinge invano, il nostro ultimo delirio.
Utilizziamo cookie tecnici per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.Ok
Temo mirare il cielo, discoprire segni velati d’indegne offese. Noi, che tormentiamo l’orizzonte, con gli stendardi d’ingannevoli velieri. Trasuda il mare, dal mesto tocco delle nostre mani. Il ramo, sospinge invano, il nostro ultimo delirio.