Ho sulle mani zolle di terra. Viole, traboccano tra le dita, penetrano piano, la coltre di nebbia. Si apre l’orizzonte come un’ampia finestra. L’astro infuocato, rassicura il gabbiano, ostaggio dei sogni perduti. In questa quiete, giacciono i giorni abbandonati su vecchi velieri.
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Ho sulle mani zolle di terra. Viole, traboccano tra le dita, penetrano piano, la coltre di nebbia. Si apre l’orizzonte come un’ampia finestra. L’astro infuocato, rassicura il gabbiano, ostaggio dei sogni perduti. In questa quiete, giacciono i giorni abbandonati su vecchi velieri.